Nuovi stili di vita

Al di la di ogni personale credo, fede o religione di appartenenza questo documento, nelle sue linee fondamentali, abbraccia le idee di tutte quelle persone e comunità che credono ed agiscono perchè un mondo diverso più giusto, equo e solidale sia possibile. Il documento completo lo trovate su www.giovaniemissione.it
Di seguito alcuni estratti:

IL POSSIBILE NEL QUOTIDIANO PER RESISTERE CONTRO LA NUOVA RASSEGNAZIONE

LA NUOVA RASSEGNAZIONE

* il sistema sta diffondendo, mediante gli strumenti potenti dei mezzi di comunicazione, che non è possibile cambiare la realtà e che va accettata così com’è, o meglio come vogliono che sia;

* quello che accade non viene per caso, ma è stato pianificato da chi detiene il potere socio-economico, finanziario, politico e culturale, che usa lo strumento della rassegnazione per far accettare il tutto in maniera acritica e con metodi sottili, usando soprattutto i meccanismi di induzione psicologica;

* viene fatto percepire alla gente che non può far niente di fronte a questi sistemi così giganti e imponenti. Infatti, le persone si sentono sempre più piccole e impotenti, imprigionate in meccanismi che non riescono a liberarsi;

* si tratta di una nuova rassegnazione che viene diffusa dal sistema mediante i mass media e per cui la gente si sottomette a quello che viene imposto, senza più la minima reazione o indignazione;

* si tratta di un metodo light per dominare le persone e soprattutto le loro coscienze, inducendole all’accettazione acritica del modello di vita sempre più globalizzato.

IL POSSIBILE NEL QUOTIDIANO

* i nuovi stili di vita riscattano le grandi possibilità che la gente comune ha di reagire di fronte a tutto quello che viene imposto, di non rassegnarsi al modello unico e di mettere in atto cambiamenti possibili a tutti;

* si tratta del possibile nel quotidiano senza diventare né eroi e neppure santi, il possibile del feriale che comincia da un buon uso del grande bene comune che è l’acqua, al fare la spesa giusta, a dare spazio alle relazioni umane con il coraggio di spegnere la televisione quando si è tavola insieme agli altri, a ridurre le grandi quantità di rifiuti che produciamo ogni giorno e fino a realizzare tante e possibili azioni di cambiamento;
* la gente deve percepire che nella sua vita quotidiana ha tante possibilità per mettere in atto nuovi stili di vita, senza fare cose straordinarie e senza andare lontano, trasformando l’indignazione in forza di cambiamento;

* il possibile nel quotidiano mette in atto processi di cambiamento che partono dal personale, ma che poi non si fermano solamente a questo livello, ma, come una macchia d’olio, raggiungono il gruppo, la comunità e fino ad arrivare alle istituzioni;

* si tratta di un processo virtuoso che progressivamente contamina in maniera positiva tutti gli altri, come se fosse un virus che contagia perfino i meccanismi messi in atto dal sistema;

* i nuovi stili di vita sono già riusciti in questi anni a mettere in ginocchio multinazionali mediante la forza dei consumatori critici, a coinvolgere istituzioni che hanno generato cambiamenti perché sono state spinte da questo movimento dal basso, fino a contagiare governi a livello internazionale che hanno riconosciuto l’importanza di una finanza etica per poter regolare il mercato finanziario, lasciato finora libero e per questo ha generato una grave crisi globale.


NUOVO RAPPORTO CON LE COSE

Dal consumismo al CONSUMO CRITICO, dalla dipendenza alla sobrietà.

* È sempre più urgente e necessario rapportarci in maniera diversa con le cose. Il consumismo sfrenato ci ha condotto a possedere tantissime cose. Secondo un’indagine, noi europei possediamo mediamente 10.000 oggetti. Per possedere tutto questo comporta una serie di impegni che va dal lavoro per poter comprarli, aggiungendo il tempo richiesto per andare al supermercato, e soprattutto il tempo per pulirli, spolverarli e sistemarli. Alla fine dobbiamo constatare che abbiamo un consumismo che ci consuma. Con altre parole, rischiamo di diventare servi delle cose fino a diventare cose-dipendenti e a lavorare solamente per consumare;
* bisogna passare quindi da una situazione di servilismo alla relazione di utilità per fare in modo che le cose sia utili a noi e non il contrario, utili per la qualità della nostra vita e non per il mito della crescita imposto dal mercato;

* dal consumismo sfrenato al consumo critico per poter sostituire le merci con i beni, cioè sapendo scegliere prodotti che sono espressioni di rapporti giusti ed equi nel mercato del lavoro, a contatto con l’ambiente e con chi li usa;

* dalla dipendenza alla sobrietà che ci porta ad “acquistare merci in funzione di bisogni reali e non indotti, privilegiando quelle prodotte col minor impatto ambientale”;

* il nuovo rapporto con le cose genera beni e non più solamente merci, ossia oggetti che aiutano a migliorare la qualità della vita e non più cose che ci consumano in quanto ci tolgono il tempo di vivere e ci costringono a lavorare per poter consumare.

CONSUMO CRITICO: VOTARE CON IL PORTAFOGLIO

* consumando in maniera critica è come se votassimo ogni volta che facciamo la spesa, ossia votiamo sul comportamento delle imprese, premiando quelle che si comportano bene e punendo le altre;

* alla lunga è possibile instaurare una nuova forma di concorrenza, non più basata sulle caratteristiche estetiche ed economiche dei prodotti, ma sulle scelte sociali ed ambientali che le imprese adotteranno;

* Il consumo critico equivale ad una rivoluzione silenziosa che comincia dal nostro portafoglio, il quale non significa solamente potere di acquisto ma anche poter scegliere e premiare chi ha comportamenti etici nel realizzare la filiera economica.

LA FINANZA ETICA

* la finanza etica o alternativa non ripudia i meccanismi di base della finanza convenzionale, ma ne riforma i valori di riferimento: la persona e non il capitale, l’idea e non il patrimonio, l’equa remunerazione e non la speculazione;

* la finanza etica valuta anche le conseguenze non economiche delle scelte economiche, le ripercussioni sociali, l’impatto ambientale e il rispetto dei diritti umani fondamentali;

* L’obiettivo non è la massimizzazione del profitto ma la sua più equa ridistribuzione;

* I destinatari dei finanziamenti sono quei soggetti che operano per un futuro umanamente ed ecologicamente sostenibile.

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NUOVO RAPPORTO CON LA NATURA

Dall’uso indiscriminato della natura alla responsabilità ambientale.

* Un clamore sempre più forte che si sta innalzando oggi nel mondo è quello della terra. La natura grida perché viene depredata sempre più;
* vari recenti indagini e rapporti ambientali ci hanno allarmato e ci dicono che dobbiamo cambiare subito se vogliamo consegnare alle generazioni future un pianeta ancora vivibile;
* bisogna mettere in atto una rivoluzione culturale, sradicando quella visione utilitaristica della terra che la considera solamente un oggetto, una merce con cui si può fare profitto fino al punto di sfruttarla il più possibile per ricavarne soldi anche a costo di depredarla;
* dobbiamo invece riscoprirla come Gaia, ossia un superorganismo vivente che pulsa perché è vita;
* siamo chiamati tutti a passare dalla violenza ambientale al rispetto del creato, dalla mercificazione della natura alla relazione con “nostra madre terra”, dall’uso indiscriminato alla responsabilità ambientale. Questo significa che dobbiamo rifare le nostre relazioni con la natura, dobbiamo instaurare rapporti nuovi con la madre terra.

RACCOLTA DIFFERENZIATA E RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Contro i rifiuti: le 4 “R” per raggiungere l’obiettivo Rifiuti Zero:

* Ridurre i rifiuti;
* Riutilizzare gli oggetti contro l’usa e getta;
* Riciclare facendo la raccolta differenziata;
* Riparare prima di gettare gli oggetti.

RISPARMIO ENERGETICO

* Il risparmio energetico è un cammino fondamentale per la tutela dell’ambiente. Lo si può ottenere assumendo prima di tutto comportamenti responsabili per far funzionare al meglio gli impianti esistenti, riducendo gli sprechi.

ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE COL CIBO NATURALE INTERO

* L’alimentazione è fondamentale per una buona salute, ma purtroppo non sappiamo alimentarci bene perché seguiamo tutto quello che viene pubblicizzato. Dobbiamo seguire, invece, un’alimentazione che sia a servizio della persona umana e non più del profitto economico, recuperando il prodotto integrale e biologico, o meglio ancora il cibo naturale intero.

L’ACQUA PER LA VITA

* L’accesso all’acqua può scatenare veri e propri conflitti, perché l’acqua è un bene essenziale per l’umanità, da gestire in modo adeguato per garantire la vivibilità del pianeta anche alle prossime generazioni. È necessario, perciò, impostare politiche dell’acqua capaci di garantire l’acqua come bene pubblico e di contrastare sprechi ed inefficienze e di promuoverne, nello stesso tempo, un uso responsabile nei vari settori (industria, agricoltura…), ma anche a livello famigliare.

NUOVO RAPPORTO CON LA MONDIALITA’

DALL’INDIFFERENZA ALLA SOLIDARIETA’

DALL’ASSISTENZIALISMO ALLA GIUSTIZIA SOCIALE

> Vari conflitti sul nostro pianeta stanno minacciando la pace. Le guerre sono il pane quotidiano ancora di molti popoli. L’aggressività e la violenza stanno aumentando in mezzo a noi. Fenomeni di razzismo, di xenofobia e di discriminazione, soprattutto nei confronti dei diversi e dei stranieri, sono sempre più frequenti;

> siamo chiamati quindi a realizzare dei passaggi importanti:

dall’indifferenza sui problemi mondiali alla solidarietà e responsabilità: non possiamo vivere nell’indifferenza di quello che accade nel mondo ma dobbiamo sentirci solidale e responsabili;

dalla chiusura e dal fondamentalismo all’apertura e al coinvolgimento: non dobbiamo chiuderci a riccio, utilizzando forme di fondamentalismo e di integralismo; ma dobbiamo incontrare l’altro per poter riscoprire la bellezza della diversità;

dall’assistenzialismo alla giustizia sociale, per non limitarsi a forme di elemosina o di assistenza che non ci aiutano a costruire rapporti paritari tra persone e popoli, basati sui diritti umani e non più sul potere del denaro che genera sempre sudditanza e dipendenza;

dalle tendenze nazionalistiche all’educazione alla mondialità per poter uscire dal nostro guscio paesano e territorio provinciale, riscoprendo la ricchezza di un mondo fatto a colori e che non possiamo essere felici da soli senza fare felici gli altri.

Una Solidarietà Intelligente

La solidarietà intelligente è una ricerca e un percorso per poter liberare la solidarietà dall’elemosina e dall’assistenzialismo, con lo scopo di raggiungere veramente l’obbiettivo di sradicare la miseria, l’oppressione, la dipendenza e ogni tipo di esclusione, senza più appena alleviare le sofferenze con dei “calmanti”;

la vera solidarietà è quella che ha il coraggio di interagire con le radici del male per rimuovere le cause dell’impoverimento della maggioranza della popolazione mondiale. Una solidarietà è intelligente quando raggiunge il livello della giustizia, creando rapporti giusti ed equi tra le persone (per approfondire: Una solidarietà intelligente – Editrice Dehoniane).

Realizzazione di p. Adriano Sella

Coordinatore della Commissione diocesana Nuovi Stili

di Vita – Padova

e della Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita

(e-mail: nuovistilidivita@diocesipadova.it)